A parziale, ma doverosa rettifica dell’ articolo di Carlo Alessi pubblicato su Sanremo News il 24 Giugno 2021 alle 12,12 che riprende il nostro comunicato, ma travisandone il senso, ci teniamo a precisare che:
1) Il presidio dei “no-borders” non è stato rimosso. Gli attivisti, i trafficanti e i migranti si trovano ancora tutti lì, quindi non ha molto senso chiedersi dove andranno. Anzi, in aggiunta ai mezzi usati normalmente dai “no-borders”, parcheggiati perennemente in divieto di sosta in corrispondenza dell’ incrocio fra via della Pace e Corso Mentone (un furgone grigio Renault Trafic e una Skoda nera, entrambi con targa tedesca), da stamani si è aggiunto un camper, sempre con targa tedesca e sempre parcheggiato in divieto di sosta, con evidente pericolo per la circolazione stradale. Sono stati solo rimossi i rifiuti dal presidio;
2) Non sono i migranti ad aver occupato abusivamente le case lo scorso inverno, ma i trafficanti tunisini e algerini che frequentano stabilmente la nostra frazione. E l’episodio è stato tutto fuorchè sporadico. In un borgo di nemmeno 300 residenti abbiamo raccolto più di una dozzina di denunce lo scorso inverno, delle quali la maggioranza proprio per effrazione e vandalismo.
Segnaliamo anche che l’altro ieri i no-borders hanno forzato il punto di approvvigionamento idrico dei VV.FF. e aperto l’acqua, usandola per le loro necessità. In seguito alla nostra chiamata sono intervenuti i VV.FF che hanno chiuso il flusso dell’ acqua. Con l’occasione chiediamo la rimozione coatta dei mezzi parcheggiati in divieto di sosta. La strada è già molto stretta e parcheggiare in quel punto significa essere del tutto incoscienti. Sappiamo che in quanto stranieri non pagheranno nessuna multa e quindi forse la rimozione del mezzo può essere una misura adatta a spiegargli la situazione.
Aggiornamento: Abbiamo appena visto che Sanremo News ha integrato l’articolo di ieri con uno ancora più di parte, fra l’altro sbagliando anche il nome della nostra associazione. Invitiamo il sig. Alessi a parlare con i cittadini di Grimaldi oltre che con i “no-borders”, che fra l’altro sono volontari che cambiano ogni 15 giorni e perciò non sanno niente e si limitano a ripetere la storiella del “povero migrante”.